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DIGA MELITO E 106, MANNO: «FERMIAMO LA ‘NDRANGHETA DEGLI APPALTI»

Riceviamo e pubblichiamo:

PRESERRE (CZ) –  22 LUGLIO 2018 –  «Chi c’è dietro Metro C Roma? Astaldi!

Chi c’è dietro il megalotto da oltre un miliardo di euro sulla nuova 106 Sibari-Roseto? Astaldi!

Chi ha costruito (si fa per dire) la 106 Simeri – Squillace lido che, inaugurata da pochi anni, sta letteralmente andando a pezzi? Astaldi!

Chi non ha costruito la Diga sul Melito truffando il nostro territorio, il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese e l’intera Calabria? Sempre Astaldi!

Astaldi dovunque: come mai? A mio giudizio è ben introdotta nella politica, nella burocrazia, e riesce sempre a godere di “poteri occulti”. Non ho mai avuto dubbi su questo visto che continua ad avere appalti milionari e miliardari, nonostante i danni notevoli che ha fatto costruendo opere che crollano dopo poco tempo.

Astaldi, nonostante tutto, continua ad agire indisturbata ed a godere di appalti con cifre stratosferiche. Chi la protegge? Chi è complice? Quali politici e quale politica sono coinvolti? Chi sono i burocrati complici e perché?  Su Ettore Incalza, a suo tempo, ho scritto lettere di fuoco.

C’è già in corso un’indagine della Procura della Repubblica di Catanzaro sul tratto 106 Simeri-Squillace. Io in questi ultimi 10 anni ho sempre chiesto che venisse aperta una indagine su Astaldi in riferimento alla Diga sul Melito. Che si indaghi inoltre fino in fondo su tutti “gli affari” di Astaldi in Calabria chiedendo conto anche all’ANAS. Affermo con convinzione che Astaldi “gode” di vergognose protezioni a più livelli  È arrivato il momento di stanare quella che io chiamo “La ndrangheta degli appalti”. Chi si é arricchito, come, in che modo e perché utilizzando senza vergogna fondi pubblici.

Vogliamo ribellarci una volta per tutte? Vogliamo reagire una volta per tutte? Vogliamo alzare la testa una volta per tutte? Vogliamo difendere questa nostra terra una volta per tutte? Io sono convinto che é arrivato il momento di reagire: basta, veramente basta con questo stato di cose.

‎Mi rivolgo a tutti: al mondo politico, sociale, culturale, associativo, sindacale, calabrese e nazionale, in primis al Ministro alle Infrastrutture ed al Presidente Oliverio: impedite ad Astaldi di fare un nuovo scempio sulla nuova 106, lucrando ancora una volta sulle tasche dei cittadini calabresi ed italiani.

Naturalmente, come sempre, mi assumo tutta la responsabilità di quanto ho dichiarato. E sono certo che anche questa volta Astaldi mi notificherà una ulteriore richiesta di risarcimento danni milionaria (e sarà la quinta). Ma non ho timori di sorta convinto come sono che,alla fine, la Giustizia mi darà ragione e, a pagare, sarà la grande Astaldi!». 

‎Grazioso Manno, presidente consorzio bonifica Ionio Catanzarese