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DICHIARAZIONI LUPACCHINI SU ARRESTI ‘NDRANGHETA, CHIESTA APERTURA PRATICA

A tutela della credibilità della Autorità giudiziaria di Catanzaro e dell’esercizio sereno, imparziale ed indipendente della funzione giudiziaria in quella sede

di REDAZIONE

PRESERRE (CZ) –  28 DICEMBRE 2019 –  Aprire una pratica in Prima Commissione – che ha tra i suoi compiti anche quello di valutare eventuali presupposti per l’avvio di una procedura di trasferimento d’ufficio – sulle dichiarazioni rilasciate, con un’intervista televisiva, dal procuratore generale di Catanzaro, Otello Lupacchini, sui recenti arresti eseguiti nel capoluogo calabrese.

A chiederlo sono i togati del gruppo di Area democratica per la Giustizia al Comitato di presidenza del Csm.

“I nomi degli arrestati e le ragioni degli arresti li abbiamo conosciuti soltanto a seguito della pubblicazione sulla stampa che evidentemente è molto più importante della procura generale contattare e informare.

Al di là di quelle che sono poi, invece, le attività della procura generale, che quindi può rispondere soltanto sulla base di ciò che normalmente accade e cioè l’evanescenza come ombra lunatica di molte operazioni della procura distrettuale di Catanzaro stessa”, aveva affermato Lupacchini nell’intervista, come riportato nel documento trasmesso al Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli dai togati di Area, secondo i quali “si tratta di dichiarazioni particolarmente allarmanti in ragione del ruolo rivestito dall’intervistato ed in quanto riferite ad un provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, sul quale dovrà pronunciarsi nei prossimi giorni il tribunale per il riesame di Catanzaro”.

Per questo i togati di Area – Giuseppe Cascini, Elisabetta Chinaglia, Alessandra Dal Moro, Mario Suriano e Giovanni Zaccaro – chiedono l’apertura di una pratica in Prima Commissione “per l’adozione di urgenti provvedimenti a tutela della credibilità della Autorità giudiziaria di Catanzaro e dell’esercizio sereno, imparziale ed indipendente della funzione giudiziaria in quella sede”.