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DELIBERA CONTESTATA, “SQUILLACE IN MOVIMENTO”: «TRAVISATO SENSO NOSTRA CENSURA»

Riceviamo e pubblichiamo:

SQUILLACE (CZ) –  31 MAGGIO 2020 – L’intervento del figlio del Sindaco fatto attraverso la pagina Facebook, che si è sentito chiamato in causa dalla lettera Istituzionale mandata al Segretario Comunale, dott.ssa Ferrucci, in ordine alla paventata illegittimità della Delibera Consiliare n. 8, avente ad oggetto la cessione in proprietà degli immobili ricadenti nel complesso ‘Gatto’ e ‘Baiocco’, offre spunti interessanti.

Naturalmente, mi complimento per lo stile linguistico, fine e ricercato, che denota un studio umanistico ineccepibile, ma l’appassionata e stucchevole scelta di difendere se stessi e il proprio congiunto da orrori amministrativi a danno della collettività mi lascia perplessa e sempre più convinta che questo paese non meritava una maggioranza assuefatta a un sistema decisionale anomalo.

Si discute su una delibera Consiliare viziata dalla mancata astensione e/o uscita dall’aula, di chi ha o potrebbe avere un interesse correlato alla questione sottesa.

Il legislatore, non certamente per sport o pura goliardia, ha formulato l’art. 78 del Dlg.vo n. 267 del 2000 (TUEL), che impone l’astensione dei consiglieri Comunali che si trovano in conflitto di interessi con l’oggetto della Delibera, ma secondo il figlio del Sindaco questa norma di Stato non ha più ragion d’essere e superabile secondo una sua congettura interpretativa.

Gli consiglio, pertanto, di chiedere al Legislatore l’immediata abrogazione!

Ma è auspicabile un sistema di governo legittimo su questi presupposti?

Spero solo che questo suo post sia frutto di una scelta in solitaria, altrimenti rabbrividisco all’idea che un amministratore avalli un tale modus operandi.

Non occorre andare lontano, basterebbe controllare sull’albo pretorio di qualche Comune limitrofo per accertarsi che ciò di cui si discute costituisce la norma e che, in casi analoghi, i consiglieri in posizione di conflitto non solo si astengono dal voto, ma addirittura escono dalla aula Consiliare durante la discussione per non rendere invalida la decisione!

Certo occorreva semplicemente che il Segretario Comunale rappresentasse ai Consiglieri presenti, in situazione di potenziale conflitto (delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini entro il quarto grado), di astenersi e/o uscire dall’aula.

Questo a tutela di chi ha interesse ad aderire a tale possibilità!

Pagare ma sapendo di non avere problemi in futuro!

Possibile che non è stato colto il senso della mia censura?

La sottoscritta ha semplicemente sollevato una questione di legittimità astenendosi dall’entrare a gamba tesa sul merito della questione.

La mia personale considerazione al riguardo è che un Comune che arranca medita qualsiasi stratagemma pur di cavare sangue dai sassi.

Scelta infelice in un momento davvero difficoltoso, dopo un periodo di stallo economico, pretendere dai cittadini il pagamento del suolo concesso in diritto di superficie quando è ancora in essere una “convenzione Novantanovennale ’.

Se si fosse convocata legittimamente la seduta probabilmente avrebbe ascoltato suggerimenti su tale pratica nell’interesse dei cittadini!

Senza dover scendere nel personale, sono certo che il figlio del Sindaco, relativamente alle proprietà immobiliari che ciascuno di noi si è garantito con sacrificio, riterrà, insieme a me, doveroso, per legge dello Stato, provvedere a corrispondere tutti i tributi legati agli immobili, anche nel caso in cui non fossero realmente abitati, a prescindere dalla residenza!

Concorderà con me che vanno combattuti espedienti volti a sottrarsi al pagamento di imposte locali.

Ma su queste particolari situazioni la mia attenzione è già in atto!

Lo devo ai tanti contribuenti onesti del nostro paese che in silenzio pagano le tasse!»

Anna Maria MUNGO, consigliere comunale di opposizione gruppo “Squillace in Movimento”