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DAVOLI, L’ASPETTO OSCURO DELL’’IMMIGRAZIONE

Convegno sul grande fenomeno dei migranti organizzato dall’associazione Vincenziani

Articolo e foto di Gianni ROMANO

DAVOLI (CZ) – 4 SETTEMBRE 2018 –  Negli ultimi anni il tema dell’immigrazione è uno dei grandi temi del nostro tempo.

Basta aprire la tv o un giornale per capire l’importanza dell’argomento che fra l’altro sta intasando la discussione politica fra i vari partiti italiani. Ne parlano tutti, dagli ambienti accademici a gli studenti nelle scuole e gli avventori al bancone del bar.

Se n’è parlato anche nel convegno  “Minori non accompagnati: L’aspetto oscuro dell’immigrazione”, organizzato dai volontari Vincenziani, nella sala convegni della biblioteca di Davoli.

Ha introdotto l’argomento Aldo Marcellino con una breve storia delle migrazioni nei secoli passati – ha spiegato, il presidente, a volte il passato ci fornisce gli strumenti per capire meglio il presente. Subito dopo la psicologa Elisa Marcellino ha analizzato l’immigrazione dei minori non accompagnati.   

L’arrivo e la presenza ormai consolidata di minori non accompagnati non può più essere letta come un fenomeno provvisorio e deve quindi essere affrontata in maniera pianificata, organizzata e integrata. L’assenza di genitori o di adulti per loro legalmente responsabili espone questi minori, oltre al rischio di marginalità   sociale,   anche   a   pericoli   di   maggiore   gravità.   Per   cui   è fondamentale lavorare secondo una logica che ponga le basi per una collaborazione tra i diversi sistemi e professionisti.

Fra questi giovani si verificano diversi episodi di autolesionismo e, purtroppo, di suicidi. Vari i problemi affrontati ricchi di stress tra la burocrazia e le leggi di un paese sconosciuto che si rapporta a loro in una lingua non familiare. E’ la storia di ragazzi che portano sulle spalle esperienze traumatiche profonde e logoranti che sono state alimentate da un processo immigratorio disumano.

Le problematiche dei minori non accompagnati sono così complesse da richiedere la collaborazione constante e continua con altri professionisti, come gli assistenti sociali, avvocati, medici di base, psichiatri e soprattutto tutti coloro i quali lavorano negli ostelli che ospitano questi immigrati.

In Italia si deve  affrontare   l’emergenza  minori  non  accompagnati  con  numeri  da capogiro, infatti secondo i dati forniti dal Ministero dell’interno risulta che 25.846 minori non accompagnati sono arrivati in Italia nel corso dell’anno 2016, 15.779 invece nel 2017 e infine 2.896 quest’anno. Insomma, negli ultimi tre anni, sono sbarcati 44.521 minori non accompagnati nelle coste italiane. La necessità di conoscere, comprendere e attuare un supporto medico e psicologico mirato alle esigenze specifiche di questa popolazione è ormai imprescindibile.

A questo punto vorrei parlare di quelle che sono le maggiori problematiche che dobbiamo trattare ogni giorno a livello clinico.

Quindi ha approfondito il tema con il racconto di vari episodi traumatici da lei stessa analizzati e ha riferito che: «Questi  rifugiati tendono ad essere taciturni, riservati anche a causa delle precedenti esperienze di oppressione nelle loro terre di origine. Inoltre provano sentimenti di vergogna e imbarazzo a causa delle loro esperienze di vita. Quelle stesse esperienze di vita per cui sarebbero isolati, marginalizzati e ripudiati dai loro villaggi».

Alla fine vari interventi del pubblico presente e, tutti d’accordo, che accogliere gli immigrati significa comprendere i loro problemi e integrarli senza infingimenti e proclami buonisti.