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DAVOLI (CZ) – AVVELENATI DUE ROTTWEILER

Gli esami condotti dalla autorità sanitarie hanno evidenziato l’uso di un potente lumachicida. La denuncia agli organi inquirenti

Articolo e foto di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)

DAVOLI (CZ) – 20 SETTEMBRE 2016 – Avvelenati con un potente veleno due bellissimi esemplari di Rottweiler.

Il proprietario li ha rinvenuti già morti nel cortile della sua villa situata a Davoli marina, in via Ippolito. I due cani sono stati sottoposti ad autopsia per individuare la causa del loro decesso, presso l’istituto zoo profilattico sperimentale  del mezzogiorno, sezione di Catanzaro Uoc sierologia diagnostica, e questi mirati esami effettuati dal personale sanitario, con il dirigente responsabile Caterina Riverso, ha effettivamente riscontato materiale poltaceo verdastro, misto a sangue  piceo, mentre ulteriori ispezioni evidenziavano come la trachea e la cavità toracica fossero presenti imponenti tracce di un potente lumachicida, la  Metaldeide.

Questa la causa indiscussa per la natura tossicologica del veleno che ha portato alla morte tra atroci spasmi i due esemplari di Rottweiler. Un mano anonima che ha portato delle esche assassine, probabilmente bocconi di carne intrisi di questo potente veleno, con il solo intento di uccidere due animali indifesi all’interno del cortile di loro pertinenza.

I proprietari alla luce di queste analisi hanno sporto regolare denuncia agli organi inquirenti, carabinieri e Asl. Una persona senza scrupolo alcuno butta liberamente queste esche con il solo intento di uccidere animali indifesi. Avvelenare un animale è un reato ai sensi dell’art. 544-bis del codice penale, cioè uccisione di animali.

noltre l’ art. 146 T.U. Leggi Sanitarie proibisce e punisce la distribuzione di sostanze velenose e prevede la reclusione da sei mesi a tre anni e un’ammenda da € 51,65 fino a € 516,46. Collocare esche o bocconi avvelenati è un reato,Nel caso di morte di animali per avvelenamento, vale anche quanto sancito dall’art. 544/Ter del C. Penale.

Nel 2009 è anche stata emessa un’ordinanza del Ministero della Salute (Norme su divieto utilizzo e detenzione di esche o bocconi avvelenati), che dispone tra le altre cose l’obbligo di autopsia da parte degli istituti zooprofilattici, se un medico veterinario riscontra anche solo il sospetto che un animale sia  stato vittima di un avvelenamento.