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DAVOLI (CZ) – A CENA CON GLI IMMIGRATI

Iniziativa di solidarietà dei Volontari Vincenziani. Un esempio  di Fede e civiltà da condividere

Articolo e foto di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)

DAVOLI (CZ) –  17 FEBBRAIO 2018 –  I Volontari Vincenziani di Davoli ancora una volta sono protagonisti lì dove necessita solidarietà e integrazione con  azioni  tangibili  e con il  solo  scopo di aiutare i  fratelli  che provengono da  altri Paesi.

Dopo le particolarissime iniziative di collaborazione con l’Associazione regionale Bellaruss che   associa   i   Bielorussi,   che   è   anche   puro   ecumenismo   con   gli   ortodossi,   i   Vincenziani   hanno organizzato la tradizionale Cena di San Vincenzi con gli immigrati. Davolesi e immigrati insieme per  una serata di vera letizia; seduti, insieme, per la una cena “multietnica” all’insegna della fratellanza,   quella   vera.  

E’   la   Cena   di   san   Vincenzo   che,   per   due   volte   all’anno,   riunisce parrocchiani   e   immigrati   allo   stesso   tavolo.  

La   cena,   organizzata   nella   sala   San   Francesco   della Parrocchia San Roberto  Bellarmino  per una sera è  gremita di  tante  persone di diverse  etnie.  Lì, quasi   miracolosamente,   Senegalesi,   indiani,   pakistani,   Cinesi   e   italiani   formano   una   iridescente arcobaleno umano che, davanti a un piatto caldo, confabulano tra loro raccontandosi, scambiandosi e condividendo tante storie una diversa dall’altra.

Mondi diversi che si incontrano.  Tante storie, le più diverse, tante esperienze, le più diverse, sono raccontate tra un boccone e l’altro e finiscono col fare parte del patrimonio culturale della Comunità.  

Tutti, senza differenza di razza, etnia e religione,sono raggruppati sotto un unico cielo, con naturalità e senza paure, convinti che costruire un mondo di pace e giustizia sia sempre possibile. E non è l’unica iniziativa d’integrazione e collaborazione con gli immigrati.    

“L’Invito a Cena racconta la vita dei nostri vicini “nuovi italiani” così com’è, attraverso   le   loro   parole   messe   a   confronto   con   quelle   di   noi   Italiani   di   sempre,   dichiara  Aldo Marcellino (in foto),   presidente   del  Volontariato  Vincenziano.  Apriamo   una   finestra   di   conoscenza,   non   a caso   sulle   tavole   imbandite,   senza   commenti   né   pregiudizi.  

Personalmente   mi   auguro   che   il programma   aiuti   a   maturare,   se   non   un   rispetto   maggiore,   almeno   un   ringraziamento   o   una riflessione verso coloro che definiamo semplicemente immigrati, senza pensare che dietro quella parola   esiste   una   vita,   spesso   difficile,   e   una   persona,   spesso   coraggiosa.”     

In   una   società   che preferisce tenere la testa sotto la sabbia come gli struzzi e dove si assiste sempre di più al declino del   coraggio   umano,   mentre   cresce   e   prolifica   un   vacuo   parlare   come   se   i   problemi   potessero risolversi con la ridondanza delle parole, c’è, invece, chi lavora, senza interessi, per creare percorsi d’integrazione,   semplicemente   perché   tutto   si   svolga   nell’impegno   costante   a   dare   senza   nulla pretendere,  accontentandosi  del  loro sorriso  di gratitudine  che  riempiono  la  vita. 

Un esempio  di Fede e civiltà da condividere.