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DASÀ, IL COMUNE “SI RIPRENDE” GLI IMMOBILI

Disposizione dell’ufficio tecnico che impone lo sgombero dei beni occupati senza titolo

Fonte: ILVIZZARRO.IT

DASÀ (VV) –  4 LUGLIO 2019 – I beni immobiliari di proprietà comunale occupati senza titolo dovranno essere sgomberati entro l’inizio del prossimo mese di agosto.

Questa la disposizione insindacabile emessa dal responsabile dell’area Tecnica del Comune di Dasà.

Un avviso, diffuso in queste ore, che è conseguenza diretta del Piano dell’alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale con il quale l’amministrazione guidata dal primo cittadino Raffaele Scaturchio ha identificato i beni immobili, in particolare terreni agricoli, ipoteticamente destinati alla dismissione perché considerati non strumentali per l’esercizio delle funzioni istituzionali.

Lo strumento urbanistico, dunque, è stato seguito da un avviso con il quale si invitava inizialmente i soggetti, a qualunque titolo coinvolti, a presentare apposita manifestazione d’interesse all’acquisto.

Entro il termine stabilito è però pervenuta una sola manifestazione di interesse, nonostante gli immobili inclusi nel Piano siano diversi. In conseguenza di ciò l’amministrazione ha comunque deciso di procedere, secondo il metodo dell’asta pubblica, alla vendita dei terreni inseriti nel Piano delle alienazioni, con modalità e tempi che verranno comunicati in disposizioni successive.

Ma affinché ciò avvenga si dovrà prima riuscire a recuperare la piena disponibilità dei beni, alcuni dei quali risulterebbero appunto occupati da anni da persone «prive di alcun titolo o con contratto di fitto scaduto», come si deduce dal provvedimento. Per loro l’obbligo di abbandonare i beni immobiliari entro l’1 agosto 2019.

«Trascorso infruttuosamente detto termine – si legge nell’avviso emesso oggi – l’amministrazione comunale procederà allo sgombero a propria cura e con l’eventuale addebito delle spese». In ogni caso, l’ufficio Tecnico comunale, resterà a disposizione degli interessati per eventuali chiarimenti.

Nel mirino dell’amministrazione sono quindi finiti in particolare diversi terreni agricoli da anni coltivati da alcuni contadini che, stando a quanto previsto dal provvedimento, non risulterebbero proprietari degli stessi appezzamenti.