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CORONAVIRUS, CHIRILLO (CONFESERCENTI): «ECONOMIA RISCHIA IL BARATRO, REGIONE ASSENTE»

“Questa colpevole mancanza rende tutto ancora più complicato e ci fa sentire soli e abbandonati a noi stessi”

di REDAZIONE 

CATANZARO –  12 MARZO 2020 – “Sconcertante il vuoto politico che registriamo in questi giorni in Calabria”. Lo afferma il presidente di Confesercenti CatanzaroFrancesco Chirillo, a proposito dell’emergenza coronavirus.

“Nelle altre regioni d’Italia – sottolinea – vediamo i governatori in prima linea nell’affrontare il problema, soprattutto mantenendo sempre attivo l’ascolto con i cittadini e le categorie commerciali, imprenditoriali, produttive, oltre che con i livelli istituzionali più alti.

La Calabria si distingue anche in questo!”. Secondo Francesco Chirillo “non una sola voce si è levata dai nostri palazzi a difesa del lavoro nella nostra regione, in un momento così devastante per l’economia dell’intero Paese”.

“Se va in crisi la partita Iva della Lombardia – rimarca il presidente di Confesercenti Catanzaro – figuriamoci quello che sta accadendo tra il Pollino e lo Stretto, dove la situazione era drammatica pure prima: carenza di liquidità, consumi al palo, accesso al credito negato, criminalità, burocrazia”.

“Ma nessuno se ne preoccupa, nessuno ci chiede che difficoltà stiamo vivendo, nessuno ci convoca, nessuno ci chiama – continua la nota. – Il nostro governo regionale è letteralmente assente. Scomparsi pure i consiglieri regionali, prima molto presenzialisti fino a quando c’era bisogno di raccattare voti”.

A questo “governo regionale fantasma” si contrappone, secondo Chirillo, una situazione economica regionale “che precede il baratro”.

“Non è il solito appello retorico alla necessità dell’uomo-donna forte, capace di risolvere tutto con volontà e decisionismo – conclude – ma sicuramente sarebbe stato opportuno avere dei riferimenti politici tangibili, concreti.

Una presenza anche rassicurante, insomma, capace di tracciare una rotta, di indicarci la luce fuori dal tunnel.

In questo momento, invece, proprio questa colpevole mancanza rende tutto ancora più complicato e ci fa sentire soli e abbandonati a noi stessi”.