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CORONAVIRUS, C’È UN POSITIVO A REGGIO CALABRIA

Le condizioni cliniche del paziente sono buone e gli accertamenti eseguiti non destano, in atto, preoccupazione

di REDAZIONE  

REGGIO CALABRIA  –  5 MARZO 2020 – La Direzione Aziendale del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi – Melacrino – Morelli” di Reggio Calabria comunica che questo pomeriggio è stato confermato, attraverso doppio controllo virologico, infezione da Coronavirus SARS-COV2 in un paziente ricoverato nel pomeriggio di ieri.

Lo stesso aveva fatto ricorso al Pronto Soccorso attraverso il percorso dedicato alla sindrome influenzale predisposto dal G.O.M. riferendo un collegamento epidemiologico con un caso confermato di COVID-19.

Le condizioni cliniche del paziente sono buone e gli accertamenti eseguiti non destano, in atto, preoccupazione.

La Direzione Aziendale ricorda all’utenza che le autorità sanitarie competenti provvederanno all’individuazione epidemiologica dei soggetti venuti a contatto con il paziente in questione disponendo la quarantena domiciliare per le persone asintomatiche ed il controllo specifico con tampone per quelle sintomatiche. 

Per informazioni sono attivi il numero Verde 1500 del Ministero della Salute e il numero Verde 800 76 76 76 della Regione Calabria. Eventuali aggiornamenti saranno comunicati direttamente dall’Ospedale.

È un docente della Facoltà di Agraria il professionista presentatosi spontaneamente al ‘Triage’ degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, colto dal sospetto di essere infetto da coronavirus.

Le sue condizioni sono buone. Secondo ambienti ospedalieri, “la persona ha avuto un grandissimo intuito portandosi immediatamente al punto di prima accoglienza della Protezione civile approntato nel piazzale interno dell’ospedale, proprio accanto al ‘Triage’, dove è stato immediatamente trattato con i protocolli del caso, e successivamente, dopo i primi controlli, spostato al reparto Malattie Infettive”.

“È plausibile che possa avere avuto contatti con un caso precedente, un suo collega ricoverato all’ospedale ‘Cannizzaro’ di Catania”, si apprende.