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CONSORZIO BONIFICA IONIO CATANZARESE REPLICA ALLA SOCIETÀ A2A: «ARBITRO E GARANTE DEVE ESSERE LA REGIONE»

Borrello: “Non può far depauperare il proprio patrimonio naturale e mettere a rischio l’economia agricola”

di REDAZIONE 

CATANZARO –  2 LUGLIO 2021 –   La società a2a, ergendosi a tribunale, afferma che “la gestione del servizio idrico è nel pieno rispetto della convenzione e delle concessioni” questo – dichiara Fabio Borrello presidente del Consorzio di Bonifica di Catanzaro, si accerterà nelle aule giudiziarie, dove, il Consorzio, suo malgrado, sarà costretto a ricorrere se a2a, continuerà a suo insindacabile giudizio, il tira e molla, non concedendo i regolari rilasci idrici previsti dalla convenzione e relativa  concessione che stanno causando anche danni alle condotte.

Prendendo la questione molto alla larga – continua Borrello –a2a assicura collaborazione ma poi nella realtà esercita la sua posizione dominante che – aggiunge – spetta alla Regione limitarla poiché proprietaria degli invasi silani.

Per garantire un sistema di sempre maggiore qualità e programmazione nella gestione, non ci siamo mai sottratti ad importanti  momenti di confronto, che però per a2a, assumevano un effetto dilatatorio mentre per il Consorzio, migliorare, condividere e uniformare l’assetto definitorio del ciclo dell’acqua è cruciale per mettere a punto scenari in grado di garantire un futuro all’agricoltura di qualità Made in Calabria.

La società  nella sua risposta – commenta il presidente del Consorzio – non fa alcun riferimento alla quantità dei rilasci da assicurare che vogliamo ribadirlo per il solo uso irriguo, sono stabiliti in almeno 130mila mc/giorno di acqua che, nel periodo dal 22 giugno al 30 settembre, corrispondono a complessivi 13.milioni di mc.

E già questo è sufficiente a dimostrare di voler trasmettere un’errata percezione all’opinione pubblica ed ai portatori d’interesse, come d’altronde testimonia l’attenzione spasmodica e per molti versi sproporzionata che viene dedicata al tema delle perdite di acqua, una circostanza che ci permette di precisare che l’agricoltura non spreca neanche una goccia d’acqua bensì la prende in prestito per far crescere le piante e dissetare gli animali e poi la restituisce tutta contribuendo positivamente al bilancio idrico.

Infatti, l’agricoltura, diversamente dall’uso idroelettrico che fa finire l’acqua nel mare, preleva acqua che nella quasi totalità, torna in atmosfera per evaporazione e traspirazione per ricadere sul suolo con le piogge, l’altra parte rimane nel cibo.

Così per gli allacci abusivi, tema purtroppo comune anche per l’uso potabile, dove però il Consorzio ha individuato da tempo una speciale task force che sta operando sul territorio per colpire chi mette in atto una pratica sicuramente biasimevole.

Ci sembra che a2a segua un ragionamento fatto di luoghi comuni per arrivare a giustificarsi e arriva a conclusioni parziali.

L’Amministrazione Regionale – conclude Borrello – per il Consorzio è e deve essere arbitro e garante della corretta gestione della risorsa idrica.

Questa autorevolezza deve essere dimostrata ad a2a e ai comuni di Milano e di Brescia che sono gli azionisti di controllo della società.