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COLTIVAZIONE FINOCCHI, MOLINARO: «A ISOLA CI VOLEVANO I TRATTORI PER RILASCIARE L’ACQUA»

Il consigliere regionale della Lega: «I nodi però rimangono e ci impongono di “aprire il cassetto”»

di REDAZIONE

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) –  1 OTTOBRE 2020 –  Ci volevano gli agricoltori con i trattori per far rilasciare (da stamane) l’acqua da parte di A2A per la coltivazione dei finocchi.

Bene, ma,  – commenta il Consigliere Regionale Molinaro –i nodi irrisolti permangono tutti. Estenuanti trattative, metodo che la società che gestisce i laghi silani Arvo e Ampollino ormai applica da sempre in modo scientifico e la Regione, sotto ricatto della multiutility.

Questo il deciso intervento del Consigliere Regionale Pietro Molinaro sulla problematica dell’acqua per l’irrigazione nel’altopiano di Isola Capo Rizzuto, che ha visto gli agricoltori protestare con i trattori già in moto. I laghi silani Arvo ed Ampollino, di proprietà della Regione Calabria,  – prosegue – da Serbatoi di Acqua, per garantire i Cittadini e gli Agricoltori, sono diventati fonte di ingenti guadagni con la produzione di energia per la società A2A.

L’innesco della protesta – prosegue Molinaro – è il prevalere di un forte senso di ingiustizia nella gestione dell’acqua della Sila da parte della società. Gli Agricoltori devono continuare a pietire un diritto (previsto dal D.Lgs., n. 152/2006 che ha sostituito la Legge Galli), la Regione viene ricattata e per avere i rilasci dell’acqua deve pagare circa un milione di euro per 10milioni di mc mentre l’arrogante A2A per 130 milioni di mc dovrebbe pagare circa 3milioni che certamente negli ultimi anni non ha nemmeno corrisposto per intero.

 Una situazione che si protrae da troppo tempo e che ha dell’assurdo! Tutto questo – conclude Molinaro – ci impone di “aprire il cassetto” velocemente per fare definitiva chiarezza sulle concessioni che si sono succedute nel tempo che sollevano più di qualche dubbio”.