CITTADINANZA ITALIANA IURE SANGUINIS, A OLIVADI IL RICONOSCIMENTO ENTRO UN ANNO DALLA DOMANDA

Decisione della giunta comunale guidata dal sindaco Nicola Malta

di Franco POLITO

OLIVADI (CZ) –  23  MARZO 2023 –  «Stabiliamo in 365 giorni dalla presentazione dell’istanza il termine massimo per la conclusione del procedimento amministrativo delle richieste di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis».

Lo ha deciso la giunta comunale di Olivadi guidata dal sindaco Nicola Malta “adeguandosi” a quanto già stabilito da numerose amministrazioni comunali, anche in considerazione del continuo aumento di utenti che si rivolgono al servizio di Stato Civile.

Come ricordano la Giunta comunale di Olivadi, la cittadinanza italiana jure sanguinis si trasmette, da genitore italiano che genera figli italiani, indipendentemente da dove essi nascano.

«La richiesta di riconoscimento del possesso della cittadinanza italiana jure sanguinis, cioè attraverso la linea di sangue – aggiungono gli amministratori locali – riguarda i discendenti di cittadini italiani nati in uno Stato che invece riconosce la cittadinanza jure soli (chi nasce in quello Stato, ne è cittadino e acquisisce per nascita la relativa cittadinanza).

 in base alla normativa attualmente in vigore, la competenza a ricevere l’istanza di riconoscimento della cittadinanza italiana ai discendenti di cittadini italiani e quindi a verificare i documenti, è data dal luogo in cui risiede la persona che vuole ottenere il riconoscimento».

Tradotto: se la persona risiede all’estero è competente l’Autorità Consolare Italiana del territorio in cui abita la persona stessa; se invece il richiedente risiede in Italia, competente a ricevere l’istanza e ad analizzare i documenti è il Sindaco del Comune di residenza.

Concludono dalla Giunta: «Il riconoscimento della cittadinanza jure sanguinis è un diritto riconoscibile solo se vengono soddisfatti tutti i requisiti che la legge prevede e pertanto, se nel corso del procedimento l’Ufficiale dello Stato Civile o le Autorità Consolari italiane ravvisano la necessità di effettuare verifiche più approfondite – come avviene quasi sempre, dovendo raccogliere documenti riferiti a persone vissute tanti anni fa e ormai decedute – può essere richiesta documentazione integrativa».