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«CI SIAMO ANCHE NOI», “PALERMITI ARTEM” ADERISCE ALL’INIZIATIVA “FACCIAMO LUCE SUL TEATRO”

Il gruppo palermitese si è unito a tutto il mondo dello spettacolo per dire che « siamo vivi e non vediamo l’ora di tornare»

di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 24 feb 21)

PALERMITI (CZ) –  25 FEBBRAIO 2021 – «Ci siamo anche noi».

Anche l’associazione culturale “Palermiti Artem” ha aderito all’iniziativa “Facciamo luce sul teatro”, lanciata da Unita (unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo) ad un anno dalla chiusura dei sipari a causa dell’emergenza sanitaria, con l’invito ad illuminare e tenere aperti i teatri nella serata di lunedì scorso.

Per una sera, dunque, i teatri sono tornati a farsi vedere, in nome delle migliaia di artisti, tecnici e maestranze senza lavoro e con le stagioni bloccate da un anno.

 Il gruppo palermitese di “Artem” si è unito a tutto il mondo dello spettacolo per dire che «ci siamo, siamo vivi e non vediamo l’ora di tornare».

«Per poter risparmiare – affermano gli artisti – in questi mesi in teatro abbiamo tolto il servizio elettrico e non ci vergogniamo a dirlo. Risparmio che ci permetterà di ripartire non appena possibile».

 “Palermiti Artem” è un’associazione culturale “no profit”, presieduta da Domenico Aloisi, nata nel 2008 con il nome di “Teatro e Musica”. Sono ormai diversi anni che l’associazione cura commedie e spettacoli musicali da proporre innanzitutto alla comunità locale, ma anche fuori.

Caratteristica principale dell’associazione è l’abilità di preparare gli spettacoli a chilometro zero: testi, regia, musiche, costumi, scenografia ed anche audio e luci sono gestiti e curati da membri dell’associazione.

Per diversi anni la compagnia ha fatto teatro senza vere un teatro; poi, nel 2017, finalmente, grazie anche al contributo di singoli cittadini e aziende è stata realizzata la sede che ospita il palcoscenico e la sala con 99 posti a sedere.

L’ultimo spettacolo proposto in pubblico, prima del lockdown, è stato circa un anno fa.

«Tutti pensavamo di riprendere le nostre attività teatrali – sottolinea Igor Gullà, autore e regista della compagnia – nel giro di un paio di mesi e invece dopo un anno ancora il nostro sipario è abbassato.

Ci manca il pubblico, i tanti colleghi del teatro dialettale che abbiamo conosciuto in Calabria e Sicilia. Ci mancano i bambini e i ragazzi che partecipavano ai laboratori teatrali. Ci mancano le prove che significano fatica, sacrifici ed entusiasmo.

Noi abbiamo vissuto questa situazione con tranquillità, perché il nostro è un hobby, inseguiamo la nostra passione, non chiediamo niente in cambio se non gli applausi e i sorrisi del pubblico.

La nostra solidarietà va a chi di questa passione ne ha fatto un mestiere e una fonte economica. Loro stanno vivendo un momento drammatico e speriamo che le istituzioni facciano ripartire al più presto tutta la macchina dello spettacolo, in piena sicurezza, e che siano pronte ad investire sull’arte e la cultura, perché senza queste componenti riteniamo che la società sia molto più povera in tutti gli aspetti».

«Noi diciamo sempre al nostro pubblico – conclude Gullà – che il teatro è vita e quando si apriranno le porte e il sipario si alzerà, mai come questa volta significherà vita, perché vorrà dire che la morte avrà molto meno spazio nel nostro quotidiano. Supereremo anche questa realtà e siamo sicuri che al primo applauso l’emozione ci travolgerà».