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CHIUSURA BPER FABRIZIA, L’AULA DICE NO

Consiglio comunale contro la perdita dell’ennesimo servizio. Maggioranza e opposizione divise su azioni da intraprendere. Assenti i vertici dell’Istituto di Credito

Fonte: ILVIZZARRO.IT

FABRIZIA (VV) –  3 FEBBRAIO 2019  – Si è svolto oggi a Fabrizia il consiglio comunale aperto incentrato sulla questione relativa alla possibile chiusura della Filiale BPER. 

La seduta si è svolta all’interno dell’aula magna della scuola elementare.

Per la maggioranza erano assenti i consiglieri Rosita Daniele e Samantha Nesci, mentre per la minoranza l’unico a non aver preso parte alla seduta è stato il consigliere Antonio Minniti. Presente anche il sindaco di Nardodipace Antonio Demasi, così come quello di Mongiana, Bruno Iorfida, che hanno entrambi sostenuto le ragioni della protesta.

«Oggi – ha detto il sindaco Francesco Fazio – ci troviamo ad affrontare la chiusura di una banca per la quale fa male nel profondo del cuore. La banca non pensa al sociale e ai cittadini ma guarda soltanto ai fini di lucro. I rappresentanti della Bper sono stati invitati ma non sono venuti, non hanno nemmeno risposto alla Pec.

Ci sono altre banche che abbiamo contattato per una eventuale nuova apertura ma nessuna si è detta interessata ad aprire uno sportello a Fabrizia. La chiusura della banca è stata deliberata dal consiglio di amministrazione a Modena, non la chiude né il sindaco e né l’opposizione. La deliberazione di oggi verrà inviata anche ai sindaci di Nardodipace, Mongiana e Serra San Bruno per una loro presa deliberativa». 

Per il presidente del consiglio comunale Vincenzo Costa si tratta di «una cosa seria che non possiamo affrontare da soli, per questo è stato indetto un consiglio comunale aperto. Il problema è che Fabrizia possedeva dei servizi che ora non ha più». A giudizio dell’assessore Enzo Iacopetta l’obiettivo è quello di «far revocare la chiusura della banca. Il nostro territorio sta subendo una serie di disagi e per questo dobbiamo essere uniti e fare una protesta eclatante, per impedire che i piccoli comuni siano destinati a morire. Senza la banca il futuro del nostro paese sarà compromesso».

Meno pessimista il consigliere Pietro Mamone: «A mio giudizio ci sono banche che vorranno investire in queste zone. Per quel che riguarda nel dettaglio la Bper, bisogna andare di persona tutti insieme a Modena per parlare con i vertici della banca. Tentiamo l’ultima carta. Con la Bper se ne vanno i conti e l’intera economia di Fabrizia». Stesso concetto ribadito dal consigliere Giuseppe Suppa. 

Da registrare anche la bagarre tra il portavoce della minoranza Antonio Carè e il presidente del consiglio Vincenzo Costa su tempi e modalità dei lavori del consiglio. Sottoscritte, inoltre, due proposte di deliberazione: una dalla maggioranza (espressione del dissenso e subordinata alla ricerca di altri istituti) e l’altra dell’opposizione, per la quale bisognerebbe sentire le determinazioni direttamente dalla Bper di Modena.

 Il documento scritto dal comitato cittadino è stato acquisito agli atti. Per il portavoce della minoranza Antonio Carè, è necessario «sensibilizzare la Bper di Modena e non parlare dell’eventualità di trovare altri istituti. Questo perché ci sono dinamiche interne per le quali i dirigenti non sanno di chiusure di filiali di paese ma di razionalizzazione. Comunque quella presentata dalla maggioranza non è né una proposta né un documento.

La filiale di Fabrizia è ingiustamente sacrificata sulla base di consigli chiesti a persone sbagliate, esistono province in cui non c’è nessuna chiusura, per questo bisogna andare a Modena per parlare direttamente con gli amministratori della banca». La proposta della maggioranza e quella dell’opposizione sono state approvate con un’unica votazione all’unanimità. 

Sistina Tassone del comitato civico ha invece presentato un documento in cui si chiede al consiglio comunale di instaurare un tavolo di trattative con i vertici della banca e l’apertura di uno sportello spoke.