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CHIARAVALLE, FINANZE COMUNALI: GLI INTERROGATIVI DI CHI. CE

Riceviamo e pubblichiamo:

CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) –  22 NOVEMBRE 2019 –  «Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di nostri concittadini su notifiche, provenienti dal Comune, apparentemente “senza fondamento” oppure “compensazioni anni precedenti” o, ancora, bollette assolutamente sproporzionate, sempre riferite agli anni scorsi, in alcuni casi anche anni remoti.

D’altronde, le riscossioni fiscali sono ovviamente legate alla situazione finanziaria dell’Ente. Posto che i commissari per il dissesto si occupano della massa passiva relativa alla fase pre-dissesto, sarebbe allora interessante sapere in quali condizioni versino oggi le nostre casse comunali.

Visto che, ad esempio, a quanto pare i dipendenti comunali non ricevono lo stipendio da un paio di mesi. Fattispecie che si è già verificata in passato ma che all’epoca aveva visto, se non ricordiamo male, le opposizioni gridare allo scandalo quando adesso, pare, amministrano questo comune (e lo scandalo non c’è più).

Sempre riguardo alla gestione finanziaria dell’ente, un altro elemento potrebbe suscitare preoccupazione: il fatto che, in soli due anni (2017-2018), il comune abbia accumulato un debito di quasi 200 mila euro (198.628,06 euro) nei confronti della Regione Calabria per quel che concerne le tariffe per i rifiuti solidi urbani.

Debito che restituirà, con un piano di rientro, in 14 mesi. Poteva un comune in fase post-dissesto contrarre debiti? È consentito? La Corte dei Conti lo sa?

Ciò detto e senza avere la benché minima voglia di fare polemica, ma solo di confrontarsi (la gente dice che non c’è opposizione e sembra che della situazione qualcuno ne stia approfittando!), ci auguriamo che le 4 situazioni descritte (ondata di bollette, situazione debitoria, pagamento dipendenti comunali e debito tariffa rifiuti) non siano collegate.

Anche per avere conferme su questo nostro sincero auspicio, chiediamo chiarimenti all’amministrazione comunale, ribadendo ancora una volta che le risposte non sono dovute a noi (per carità), ma alla cittadinanza, che è doveroso rendere informata (l’informazione e i periodici incontri pubblici non erano uno dei capisaldi, scritto nero su bianco, del programma elettorale di chi ora amministra?)».

IL DIRETTIVO CHI. CE