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CHIARAVALLE (CZ) – Giudice di Pace, c’è ancora una speranza

giudice pace [1]

La offre il decreto Milleproroghe. Dipende dalla disponibilità economica e logistica delle amministrazioni comunali. Il sindaco Gregorio Tino si è messo in moto

di Fra. PO.

CHIARAVALLE (CZ) – 30 MARZO 2015 – Si arena, almeno per il momento, davanti al Tar del Lazio la “class action” promossa da alcuni privati cittadini e associazioni per mantenere in vita gli uffici del giudice di pace.

I giudici amministrativi laziali hanno respinto il ricorso presentato qualche mese addietro perché ritenuto improcedibile e quindi non trattabile nel merito. Secondo il Tar del Lazio il ricorso è stato presentato insieme ad altri “provenienti” dalla stessa Regione.

Adesso l’attenzione si sposta alle possibilità offerte dal decreto “Milleproroghe”. Potrebbe essere l’ultima panacea. Tutto dipende dai sindaci delle Preserre Catanzaresi. Occorrerà spingere, e molto, sulla volontà di addivenire a una gestione autonoma.

La questione ruota attorno alle risorse finanziarie, sembra che non ce ne vogliano molte, e agli immobili dove ubicare gli uffici. Il sindaco chiaravallese Gregorio Tino sarà alle prese con un nuova iniziativa per cercare di salvare il salvabile.

Dovrà attaccarsi al telefono e sentire i colleghi sindaci del comprensorio per testare la disponibilità delle amministrazioni rappresentate a far ripartire il servizio. Che, per ora, in città viene svolto da personale del tribunale di Catanzaro con due unità professionali messe a disposizione dal Comune. L’attività ha lo scopo di smaltire le cause arretrate. Nessuna nuova iscrizione a ruolo. In questa direzione tutto avviene alla sede centrale catanzarese.

Vista la decisione del Tar laziale, sarà un ripartire daccapo con un nuovo piano economico e logistico. La prima certezza? La sede dell’ex sezione staccata del tribunale anch’essa dismessa a cui il consiglio comunale aveva detto “sì”. Il resto è tutto da scoprire.