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CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – SALUBRITA’ ACQUA, LA MINORANZA SCRIVE AL PREFETTO

Dopo ennesima ordinanza di non potabilità emessa da sindaco nei giorni scorsi

di Franco POLITO

CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) –  30 MARZO 2017 –  Assumere ogni iniziativa, di propria competenza, utile per poter pervenire alla certezza della situazione che riguarda la salubrità dell’acqua nel centro abitato di Chiaravalle Centrale e ripristinare condizioni di tranquillità sociale nella comunità fortemente allarmata dal perdurare di tale situazione.

Lo hanno chiesto al Prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, i consiglieri comunali di minoranza Emanuela Neri Francesco Maltese, Giuseppe Maida e Gregorio Tino. La lunga missiva indirizzata per conoscenza anche al direttore generale dell’Asp di Catanzaro e alla Sorical Spa, ente di gestione in Calabria delle risorse idriche, segue all’ennesima ordinanza di non potabilità dell’acqua emessa nei giorni scorsi dal sindaco Domenico Donato. I quattro della minoranza, inoltre, con interrogazione indirizzata al primo cittadino hanno chiesto il rilascio degli atti riguardanti la procedura di affidamento del servizio trasporto scolastico per l’anno 2016 – 2017.

Ma per il fronte dell’opposizione, in questo momento storico, il punctum essenziale del dibattito politico – amministrativo riguarda la salubrità dell’acqua. Soprattutto alla luce del fatto che «le richieste rivolte dagli scriventi di affrontare la problematica in termini istituzionali – scrivono al Prefetto -, ovvero, investendo della questione il Consiglio Comunale anche al fine di determinare una consapevolezza condivisa, basata esclusivamente su dati oggettivi e capace di tranquillizzare l’opinione pubblica, è stata incomprensibilmente respinta lasciando spazio all’improvvisazione e alla retorica del complotto che certamente non tranquillizzano la comunità».

 «A seguito della richiesta di Convocazione del Consiglio Comunale da parte degli scriventi Consiglieri Comunali per discutere sulla situazione del servizio idrico – aggiungono  –  il Sindaco, attraverso un documento affidato alla stampa, nello sferrare un violento attacco agli esponenti di opposizione, ha parlato di “…controlli effettuati dall’ASP di Catanzaro su campioni di prova palesemente sbagliati, generando allarmismi ingiustificati nell’opinione pubblica…”  e ancora: ”… l’analisi dell’acqua passi da negativa a positiva nel giro di 12 ore, in un balletto di notizie che il comune può solamente subire. fatti e circostanze contestate all’ASP investendo della questione anche il Prefetto di Catanzaro”».

 La minoranza al Prefetto fa notare alcune cose. Intanto sottolinea «che, è crescente il dubbio sulla effettiva condizione della qualità dell’acqua somministrata nel centro abitato e Pirivoglia, a causa anche dei frequenti provvedimenti di divieto dell’uso umano e dei repentini atti di revoca, ma rafforzato, soprattutto, dalla contraddittorietà degli atti e dell’informazione resa dal Sindaco. Infatti tutte le Ordinanze di non potabilità dell’acqua nel centro abitato, al punto 2) del dispositivo, intimano alla SORICAL s.p.a., in qualità di Gestore del Servizio di Distribuzione, “…di predisporre immediatamente tutti gli interventi necessari per ripristinare la qualità dell’acqua in conformità ai parametri stabiliti dal D. Lgs. 02.02.2001, n. 31”; non si riesce a capire quindi se il problema è dovuto alla qualità dell’acqua somministrata da SORICAL s.p.a. o se, come sostiene ultimamente il Sindaco, in piena contraddizione con gli atti da lui stesso emanati, il tutto è dovuto ai metodi palesemente sbagliati nell’effettuare i prelievi da parte dell’ASP di Catanzaro»

 Poi rileva che «tutte le ordinanze intimano il divieto dell’utilizzo dell’acqua per uso alimentare, il lavaggio e la preparazione di alimenti, l’igiene orale, il lavaggio delle stoviglie e utensili da cucina, il lavaggio di apparecchiature sanitarie, il lavaggio di oggetti per l’infanzia e tuttavia non sempre vengono notificate alle strutture pubbliche come la Casa della Salute, le scuole di ogni ordine e grado, le strutture sanitarie presenti sul territorio, ai panificatori, ai caseifici, ai gestori di pubblici esercizi (Bar, ristoranti, ecc.)».

 Infine evidenzia come «in occasione del provvedimento del 5 ottobre 2016, il Sindaco ha dichiarato che la causa della insalubrità dell’acqua era da ricercarsi nelle infiltrazioni esterne dovute alle abbondanti piogge del periodo. Intanto, soggetti della maggioranza o vicini ad essa, propalavano informazioni false, affermando che nel passato non si effettuavano controlli e che pertanto nessuno poteva avere certezza della qualità dell’acqua ingerita dai cittadini e parlando di mancata manutenzione dei serbatoi dove, sempre secondo tali affermazioni, si sarebbero rinvenuti elementi estranei capaci di determinare inquinamento organico, creando quindi allarmismo ed angoscia nella popolazione».

 A Chiaravalle, l’opposizione ha dichiarato la “guerra dell’acqua”.