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CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – MINORANZA “PORTA” IN CONSIGLIO IL SERVIZIO IDRICO

Obiettivo è discutere su potabilità acqua

 di Francesco PUNGITORE

 CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 18 FEBBRAIO 2017 –  Gli esponenti d’opposizione Maida, Maltese, Neri e Tino chiedono la convocazione del consiglio comunale per discutere della situazione del servizio idrico.

 “I sottoscritti consiglieri comunali Giuseppe Maida, Francesco Maltese, Emanuela Neri e Gregorio Tino – scrivono rivolgendosi al sindaco – premesso: che in data 4 ottobre 2016, l’Asp di Catanzaro, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, a seguito dei prelievi e delle successive analisi effettuate dall’Arpacal che evidenziavano la presenza importante di coliformi totali, invitava il sindaco ad adottare, con estrema urgenza, i provvedimenti a tutela della salute pubblica al fine di limitare l’uso dell’acqua in tutta la rete idrica interessata dal campionamento; nella stessa nota l’Asp precisava che l’acqua non poteva essere utilizzata per uso alimentare, il lavaggio e la preparazione di alimenti, l’igiene orale, il lavaggio delle stoviglie e utensili da cucina, il lavaggio di apparecchiature sanitarie, il lavaggio di oggetti per l’infanzi.

 Che solo in data 5 ottobre 2016, alle ore 14,00, veniva pubblicata, esclusivamente sull’albo pretorio on line dell’Ente, l’Ordinanza Sindacale n° 81, recante la data del 4 ottobre 2016, di divieto dell’uso dell’acqua della rete idrica cittadina (centro abitato e Pirivoglia) per usi potabili, omettendo, in questo modo, di dare nella stessa giornata del 4 ottobre, ovvero nel momento in cui l’Asp ha comunicato l’esito delle analisi ed ha invitato all’adozione di provvedimenti urgenti, immediata comunicazione alla Casa della Salute, alle scuole di ogni ordine e grado, alle strutture sanitarie presenti sul territorio, ai panificatori, ai caseifici, ai gestori di pubblici esercizi (bar, ristoranti, ecc.) ed alla cittadinanza tutta.

 Che, nelle giornate immediatamente successive all’evento, attraverso comunicati, interviste e dichiarazioni, senza avere riscontri oggettivi, si è cercato, da parte dell’amministrazione comunale, di tranquillizzare la cittadinanza talvolta minimizzando la severità della situazione, tentando di attribuire la causa del problema a fattori esterni ed estranei e costringendo in questo modo l’Asp di Catanzaro ad intervenire con la nota ufficiale del 7 ottobre 2016 per ristabilire i termini precisi della questione e la correttezza dell’informazione alla cittadinanza; che in data 9 ottobre 2016, alcuni volontari, affiancati dalla locale stazione dei Vigili del Fuoco e coordinati dal vicesindaco, dott.ssa Rizzo, procedevano alla pulizia e alla bonifica delle vasche della pubblica fontana “Labrisi” sita nel centro del popoloso rione Cona; non si conoscono gli effetti di tale iniziativa se non il fatto che è stata temporaneamente rimossa copia dell’ordinanza n° 61 del 21/09/2015 a firma del commissario prefettizio, dott. Giacobbe, di divieto assoluto dell’utilizzo dell’acqua della fontana Labrisi, ne si sa se l’amministrazione, a seguito dell’intervento, ha inteso commissionare analisi per la verifica della salubrità dell’acqua e quali sono stati gli eventuali esiti degli stessi; che in data 11 ottobre 2016, a seguito della comunicazione dell’Asp di Catanzaro che informava l’ente dell’esito favorevole delle analisi, il sindaco, con ordinanza n° 86, ha disposto la revoca della ordinanza precedente, autorizzando, quindi, l’uso dell’acqua per il consumo umano.

 Che in data 4 novembre 2016 i consiglieri comunali Emanuela Neri, Francesco Maltese, Giuseppe Maida e Gregorio Tino, preoccupati per la situazione e recependo le istanze dei cittadini hanno avanzavano la richiesta, prontamente respinta dal sindaco, di convocazione del consiglio comunale per trattare la questione della potabilità dell’acqua sul territorio comunale; che in data 10 Novembre 2016, con ordinanza sindacale n° 105, questa volta prontamente adottata e tempestivamente comunicata, facendo seguito alla comunicazione del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Asp di Catanzaro, veniva vietato l’uso dell’acqua della rete idrica cittadina (centro abitato e Pirivoglia) per usi potabili con ulteriori prescrizioni.

 Che in data 11 novembre 2016, a seguito della comunicazione dell’Asp di Catanzaro che informava l’ente dell’esito favorevole delle analisi, il sindaco, con ordinanza n° 106, ha disposto la revoca della ordinanza precedente, autorizzando, quindi, l’uso dell’acqua per il consumo umano; che in data 9 febbraio 2017, con ordinanza sindacale n° 9, facendo seguito alla. comunicazione del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Asp di Catanzaro che evidenziava l’esito sfavorevole delle analisi, veniva vietato l’uso dell’acqua della rete idrica cittadina (centro abitato e Pirivoglia) per usi potabili con ulteriori prescrizioni; che in data 10 febbraio 2017, a seguito della comunicazione dell’Asp di Catanzaro che informava l’ente dell’esito favorevole delle analisi, il sindaco, con irdinanza n° 10, ha disposto la revoca della ordinanza precedente, autorizzando, quindi, l’uso dell’acqua per il consumo umano; considerato che è crescente il dubbio sulla effettiva condizione della qualità dell’acqua somministrata nel centro abitato e Pirivoglia, a causa anche dei frequenti provvedimenti di divieto dell’uso umano e dei repentini atti di revoca, ma rafforzato soprattutto dall’assenza di una analisi definitiva e di uno studio approfondito sulle cause che determinano questa situazione di assoluta precarietà e di pericolo e, spesso, dalla contraddittorietà dell’informazione.

 Sulla base di queste premesse chiedono ai sensi dell’art. 39, comma 2, la convocazione del consiglio comunale per affrontare la seguente questione: situazione servizio idrico e potabilita’ acqua: determinazioni.

 Chiedono, inoltre, il rilascio di tutti i documenti relativi alle varie emergenze idriche che hanno determinato l’adozione dei provvedimenti richiamati in premessa; di tutta corrispondenza intercosa con il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Asp di Catanzaro e con altre Autorità; degli esiti delle analisi effettuate dall’Arpacal o da altri laboratori eventualmente incaricati dall’amministrazione, afferenti sia alla rete idrica cittadina e Pirivoglia che, laddove esistenti, alla fontana pubblica Labrisi”.