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CENADI (CZ) – SINDACO E GENITORI IN CORO: “RIAPRIRE SCUOLA DELL’INFANZIA”

Appello al Miur per riportare in vita il plesso chiuso nel 2010 nonostante le positive proiezioni anagrafiche e le difficoltà logistico – economiche delle famiglie

di Franco POLITO

CENADI (CZ) – 16 FEBBRAIO 2016 –  Il sindaco Alessandro Teti e i genitori fanno fronte comune.

Nel senso che il primo ha emesso delibera e i secondi l’hanno sottoscritta per chiedere all’ufficio regionale del Miur la riapertura, già dal prossimo anno, del plesso scolastico della scuola dell’infanzia Cenadese.

“Esistono tutte le condizioni propedeutiche allo scopo” si legge nel documento. A cominciare dalle famiglie che non si vedrebbero più costrette a sopportare enormi sacrifici logistici ed economici per mandare i propri figli ai plessi dei vicini centri di Olivadi e San Vito sullo Ionio. Lo fanno da cinque anni. Da quando, in seguito del dimensionamento scolastico operato nella Conferenza Provinciale del 21 settembre 2010, è stata chiusa la locale sezione della scuola dell’infanzia.

Poi ci sono i dati storico – anagrafici. Le proiezioni future in materia già dal 2010 prevedevano un significativo incremento della popolazione scolastica. “Come previsto – c’è scritto ancora nella delibera –  tale condizione si è puntualmente verificata e, da oltre un triennio, i bambini frequentanti la scuola dell’infanzia residenti in questo comune sono oltre quindici, (per il prossimo anno saranno 17) dato che si confermerà anche per il triennio successivo”.

Infine quelli più ampiamente sociologici. “Tale situazione  – si sottolinea nel documento – si cala in una realtà già di per sé penalizzata essendo Cenadi un piccolo comune dell’entroterra Soveratese che già vive una situazione economica fortemente depressa, con una popolazione a basso reddito, proveniente per lo più da attività agricola, che avrebbe bisogno di azioni che tendono allo sviluppo e al miglioramento sociale, sia pure in un contesto negativo più ampio, che investe la quasi totalità del territorio nazionale con una fase di contingenza e di crisi economica che sta caratterizzando l’intero decennio e sembra non aver fine”.

Messaggio chiaro quello “inviato” al Miur da sindaco e genitori che non necessita di spiegazioni particolari. “Non vogliamo che i nostri ragazzi  – dicono – sin dalla loro tenera età, continuino ad essere dei “pendolari” del diritto all’istruzione”.