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CATANZARO – Il Leo Club Catanzaro Host “In pista per la Sla”

In gruppo contro la Sla [1]

In gruppo contro la Sla

Con la visita al centro “San Vitaliano”, il Club ha ultimato l’ultimo step per raccogliere fondi contro la malattia

di Redazione

CATANZARO – 11 NOVEMBRE 2014 – Toccare con mano il dolore dei malati, rivolgere lo sguardo alla sofferenza dei loro parenti ed amici: la visita svolta ieri presso il centro clinico “San Vitaliano” ha dato la possibilità al Leo Club Catanzaro Host di completare l’ultimo step dell’evento “In pista per la Sla”, appuntamento di sensibilizzazione e raccolta fondi organizzato dallo stesso Club lo scorso 25 ottobre.

Ad accogliere la delegazione di soci in visita presso il centro di via Tommaso Campanella sono state la dirigente e la caposala che hanno illustrato l’organizzazione della struttura permettendo anche la visita ai malati ospitati dal reparto.

Unica struttura in Calabria a curare i malati affetti da questa malattia, il San Vitaliano può oggi contare su soli venti posti letto oltre che su un centro diurno di riabilitazione per le terapie di supporto. Diretto dal dott. Giuseppe Mancuso e collegato con il Centro Clinico Nemo dell’Ospedale Niguarda di Milano, il San Vitaliano è operativo dal 2011 e rappresenta un’eccellenza per la cura di malattie neuromuscolari e neurodegenerative.

Impossibile non accorgersi della sofferenza presente negli occhi dei malati, impossibile non vedere dietro di essa la grande dignità e il grande coraggio con cui si affronta il calvario di questa terribile malattia. Per Andrea Scarpino, presidente del Leo Club «quella di ieri è stata una visita utile a tutti i soci, un’occasione per riflettere sull’importanza della vita e sull’importanza dell’impegno sociale a favore del prossimo. Di fronte al dolore dei malati e alle difficoltà dei familiari costretti a rinunciare alla loro quotidianità, di fronte alle complessità congenite dell’assistenza dovute al taglio dei fondi alle strutture – ha proseguito evidentemente commosso il presidente – non è certo possibile rimanere inerti. Non lo faremo certo noi, disposti come siamo a proseguire la nostra opera di sensibilizzazione e raccolta fondi per questi malati».