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CATANZARO – “Gli uomini non sono violenti”, parola di Randall Collins

vilolenza [1]

E’ in libreria il saggio di Randall Collins “Violenza. Un’analisi sociologica”. Nel volume l’autore sostiene che <<non è vero che gli esseri umani sono pronti ad aggredirsi a ogni minimo pretesto>>

Fonte: articolo di Gianni Romano (Il Quotidiano del Sud, in precedenza denominato Il Quotidiano della Calabria)

CATANZARO – 20 SETTEMBRE 2014 – Edito da Rubettino, è uscito il saggio “Violenza. Un’analisi sociologica” di Randall Collins, con l’introduzione di Alessandro Orsini. 

Per dare un pugno in faccia a una persona e farla sanguinare, non occorre avere un corpo muscoloso. E non occorrono nemmeno motivazioni o ideologie particolari. Occorre superare ciò che Randall Collins chiama la «barriera emotiva della paura dello scontro» che si è sviluppata negli uomini in seguito al processo di civilizzazione.

Gli scontri che avvengono nelle interazioni della vita quotidiana – per le strade, nei bar, sui luoghi di lavoro, nelle aule scolastiche − si concludono, nella grande maggioranza dei casi, con insulti, grida e minacce. Anche nei rari casi in cui si giunge al contatto fisico, la violenza è, quasi sempre, incompetente e inefficace.

Non è vero − spiega Collins − che gli uomini sono naturalmente violenti, pronti ad aggredirsi al minimo pretesto. Questa idea è un “mito” alimentato dal cinema, dalla televisione e dai romanzi. L’uomo si riempie di una grande tensione emotiva tutte le volte che è in procinto di aggredire o di essere aggredito. Affinché la violenza sia efficace, gli uomini devono interagire strategicamente per colpire in condizioni emotivamente favorevoli.

Il volume, disponibile in libreria, può essere acquistato anche on line con lo sconto >del 15%/ cliccando sul link http://ml.rubbettino.it//lt.php?id=MR9WAF5LXQRTGA1WBQQH [2]