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CATANZARO – CARCERE SIANO ALZA IL SIPARIO

Adesione a Giornata Nazionale Teatro in strutture reclusione 

di REDAZIONE

CATANZARO –  13 APRILE 2018 –  Si alza il sipario ancora una volta a Siano.

La Casa Circondariale di Catanzaro partecipa alla V Edizione della Giornata Nazionale del Teatro in Carcere, promossa dal Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, con il sostegno del Ministero di Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in concomitanza con il World TheatreDay 2018 (Giornata Mondiale del Teatro).

E’ possibile regalare una serata a casa a persone detenute? Qualcuno ci ha provato. Il pomeriggio del 12 aprile, al carcere di Siano è andato in scena “Serata in famiglia”, spettacolo teatrale dell’associazione culturale- laboratorio teatrale La Ribalta di Vibo Valentia.

Questa realtà culturale è da sempre impegnata a promuovere la cultura del teatro in contesti difficili, ed è stata più volte premiata a livello regionale e nazionale.
La commedia è ispirata alla pièce francese “Le Prénom”, divenuta poi il film “Cena tra amici”, che in Italia ha fornito lo spunto alla regista Francesca Archibugi per scrivere e dirigere il  [1]film “Il nome del figlio”.

Nelle parole della direttrice della Casa Circondariale di Siano lo spirito dell’iniziativa: “Il teatro è cultura, e in quanto tale riconosciuto come parte integrante dei percorsi rieducativi pensati per il reinserimento dei detenuti. Lo spettacolo messo in scena oggi assume un significato particolare nel contesto carcerario, che si caratterizza per la necessaria lontananza dalle “serate in famiglia”: ma la commedia, tra dialoghi, risate e colpi di scena vuole portare per qualche ora gli spettatori “a casa”.”

Hanno partecipato all’evento, promosso da Mario Sei, che da anni cura come volontario le attività teatrali nel carcere di Catanzaro, Giusi Fanelli, Anna Verde, Rosario Columbro, Francesco Graziano, Emilio Stagliano, Antonio Fortuna, Rosario Gattuso, Antonio Gattuso, Maria Chiara Crupi, Anna Portaro, Fabio Milano, Giuseppina Annunziata Cicciò, Eleonora Rombolà e Simonetta Amodeo.

Lo spirito della commedia è ricordare che anche nelle serate in famiglia spesso possono  [2]venir fuori battibecchi, incomprensioni, litigi; ma ciò fa parte della natura degli esseri umani, che in quanto tali sbagliano – tutti- e, sempre in quanto tali, si perdonano.
Al termine della manifestazione la compagnia ha ricevuto una targa ricordo realizzata dai detenuti all’interno del laboratorio di ceramica del carcere con la significativa dedica “Grazie per la serata in famiglia”.

La Quinta Edizione della Giornata Nazionale del Teatro in Carcere si inquadra in un più ampio e articolato programma di collaborazione previsto dal Protocollo di Intesa sottoscritto nel 2013 e rinnovato nel 2016 dal Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, dal Ministero di Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e dall’Università Roma Tre.

Il 27 novembre 2017 è stata sottoscritta, inoltre, un’Appendice operativa al Protocollo d’Intesa che ha registrato l’adesione anche da parte del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità.

Il Teatro è presente in oltre cento carceri d’Italia (la nazione che più di ogni altra ha investito su questa esperienza a livello artistico ed educativo).