Caterina Migliazza ha presentato il tema dell’ottava edizione del concorso letterario dedicato al giovane di origini calabresi scomparso nel 2005
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 3 DICEMBRE 2021 – È stato uno straordinario successo l’evento organizzato dall’Associazione Cercando Fabrizio e… per celebrare vincitori e partecipanti della settima edizione del concorso letterario “Caro Fabrizio, ti racconto…”.
A Collegno, davanti a una folta platea, in un crescendo di emozioni, grazie al contributo musicale dell’Agamus di Grugliasco, il gruppo in cui suonava Fabrizio Catalano, e alle letture di mamma Caterina, sono stati premiati i racconti, scritti e illustrati, vincitori della sezione junior e senior delle edizioni 2020 e 2021, dedicate rispettivamente al tema dell’amore e dei ricordi.
Particolarmente significativo che questo ritorno in presenza dopo due anni abbia preso luogo nel salone dell’UniTre, dove l’impegno di Caterina Migliazza, mamma di Fabrizio Catalano [1], scomparso da Assisi nel luglio 2005, ha simbolicamente preso il via nel 2009, quando ha presentato il suo primo libro, che raccontava proprio le fasi iniziali della scomparsa e della ricerca, portando all’attenzione dei lettori i molteplici aspetti e problematiche legati ad un fenomeno ancora poco dibattuto.
E sempre in quel salone, proprio poco prima che il lockdown cambiasse le abitudini di tutti, sempre Caterina Migliazza ha avuto modo di presentare la sua seconda opera narrativa, “Il falco e l’altalena – La storia di una madre per il figlio scomparso [2]”, un diario, un racconto, una fiaba, un romanzo di formazione, un insieme di appunti messi nero su bianco, per far sì che Fabrizio un domani abbia modo di recuperare e scoprire quella favola che non ha mai sentito prima e tutto ciò che lontano dai suoi occhi è successo.
E chissà cosa penserà quando dovrà leggere gli oltre 1700 racconti scritti e illustrati che in sette edizioni di concorso a lui dedicato sono già arrivati all’Associazione
Ancora emozionata Caterina Migliazza, mamma di Fabrizio, originaria di Gorofalco (Cz) e presidente dell’Associazione, racconta cosa abbia rappresentato non solo per lei questo ritorno in presenza: “È stato bellissimo, dopo tanti mesi, e dopo tante difficoltà, potersi trovare di nuovo a guardarsi negli occhi. È stato bello toccare con mano il grande affetto che ancora circonda Fabrizio.
Lo è ancora di più in questo preciso periodo dell’anno, visto che il 30 novembre ricorre il compleanno di Fabrizio. Da oltre 16 anni Fabrizio vive nei nostri ricordi più belli e nella terra di “nessuno” delle persone scomparse: avere così tante persone e amici intorno a noi è un regalo prezioso. Rende tra l’altro concreta la nostra convinzione: Fabrizio è sì scomparso dagli occhi, ma non dal nostro cuore”.
Caterina Migliazza fatica anche a spiegare l’emozione di vedere arrivare a Collegno da ogni parte d’Italia persone desiderose di portare la propria testimonianza: “Significa davvero molto vedere la partecipazione di così tante persone, ancor più quando vedi che arrivano da ogni angolo del nostro Paese. È stato quasi commovente premiare il primo classificato sez. Senior, Francesco Brusò, [3] arrivato direttamente da Mestre.
Però ci tengo a menzionare soprattutto quei partecipanti classificati che sono arrivati da Corigliano Rossano, da Città di Castello, da Borgo San Dalmazzo, Bolzano e Trento oltre ai Piemontesi. È qualcosa di indescrivibile. È stato anche bello rivedere Sara Favotto e Maria La Delia, due nostre affezionate partecipanti”.
Un affetto quello che circonda Fabrizio che davvero non conosce confini come testimonia poi il recentissimo abbraccio caloroso ricevuto sempre da Caterina Migliazza a Bolzano in occasione della sua visita ad alcune scuole della città altoatesina, celebrata tra l’altro anche dalla stampa e dai media locali. [3]
Con ancora il cuore e gli occhi pieni di emozione per quanto vissuto Caterina Migliazza ha poi reso ufficiale anche il tema della prossima edizione del concorso letterario che sarà: “Caro Fabrizio, ti racconto e se domani?…”. [4]
Così, dopo un periodo di profonde modifiche nel vivere il quotidiano, si butta un occhio al futuro, immaginando, sognando, delineando sogni, viaggi, incontri, accadimenti più o meno reali, veritieri, fantasiosi. Migliazza spiega così questa scelta: “Caro Fabrizio, ti racconto e se domani?… vuole essere un concorso di narrativa aperto a chiunque voglia esprimere ed imprimere su carta la propria idea di futuro, in forma scritta oppure illustrata.
Quante volte ci siamo fermati a pensare al domani, ai quali saranno le sorprese che ci riserverà un nuovo giorno? E se domani le auto volassero? E se domani il sole scomparisse, il cielo diventasse rosa o scoprissimo un altro universo? E se domani facessi un viaggio, realizzassi un sogno o vincessi la lotteria? O ancora: e se domani la cura fosse un abbraccio?
E se domani incontrassi Fabrizio? Non importa se il tuo domani sia pieno di fantasia, di magia o estremamente reale: raccontiamolo o illustriamolo, dedicandolo a Fabrizio, che vive il futuro insieme a noi e ci aiuta ad affrontarlo.
Come sempre si può includere Fabrizio come protagonista, come personaggio o scegliere di coinvolgerlo come semplice ascoltatore, perché questo concorso è intitolato a lui ed è dedicato a chi lo ha conosciuto, ma anche a chi non lo ha mai incontrato, però ha imparato a conoscerlo attraverso il racconto o le testimonianze della sua storia”.
L’Associazione “Cercando Fabrizio e…” [5] sin dalla sua nascita, da quando Fabrizio è sparito ad Assisi, dove frequentava il secondo anno di un corso di musicoterapia, si propone di continuare le ricerche di Fabrizio Catalano, e di tutte le altre persone scomparse.
L’Associazione sostiene e dà voce ai familiari di chi non si trova più, per contrastare l’oblio e l’indifferenza, per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, al fine di ottenere collaborazione, sostegno, strumenti normativi e operativi adeguati.
(Secondo il dato più aggiornato contenuto nella relazione del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, in Italia, dal 1° gennaio 1974 al 30 giugno 2021, sono 63.620 le persone italiane e straniere ancora da rintracciare 956 sono i cadaveri non identificati.