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CANOLO (RC) – ‘NDRANGHETA, SCIOLTO CONSIGLIO COMUNALE

Per infiltrazioni criminalità organizzata

di REDAZIONE 

CANOLO (RC) – 6 MAGGIO 2017 –  Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti, ha deliberato lo scioglimento per infiltrazioni da parte della criminalità organizzata del Consiglio comunale calabrese di Canolo (Reggio Calabria), a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000 numero 267.

Lo ha comunicato palazzo Chigi, dopo la conclusione della riunione del Governo.

Il piccolo Comune di Canolo, che conta 860 abitanti appena, era finito sotto la lente della Prefettura lo scorso 13 ottobre quando era stata inviata la commissione di accesso agli atti per verificare se ci fossero ingerenze della ‘ndrangheta nell’attività amministrativa.

Su delega del Ministro dell’Interno, infatti, il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, aveva ordinato un accesso ispettivo antimafia presso il Comune del centro montano della Locride. La Commissione d’indagine era composta dal viceprefetto aggiunto Eugenia Salvo, da Eugenio Barillà, funzionario amministrativo e da Pietro Maldonato, funzionario economico finanziario, tutti in servizio presso la Prefettura di Reggio Calabria.

A Canolo il sindaco in carica era una donna, Rosita Femia, che aveva ottenuto il secondo mandato nel 2014 arrivando al 58,58 per cento dei voti superando la rivale Raffaella Cortale che si era attestata al 41,41 per cento. Femia era stata eletta, a 29 anni, per la prima volta sindaco di Canolo con la lista Unione e Progresso, il 7 giugno del 2009 ottenendo 377 preferenze contro le 205 di Francesco Franconeri della lista Democrazia e Lavoro per la Rinascita di Canolo.

L’elezione di Rosita Femia ha rappresentato una novità oltre che perché prima donna dopo anni di sindaci uomini anche perché era la più giovane sindaco eletta in quella tornata elettorale. Dopo i primi cinque anni di amministrazione si è ripresentata davanti al giudizio dei cittadini ed è riuscita a superare lo scoglio dei suoi oppositori arrivando alla rielezione. Ora la decisione del governo di chiudere prematuramente la sua esperienza amministrativa per sospette infiltrazioni mafiose.