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BANDO BORGHI E ATTIVITÀ RICETTIVE, MONTA LA PROTESTA DEGLI IMPRENDITORI TURISTICI DEL BASSO IONIO

L’A.Op.T Riviera e Borghi degli Angeli: “Non escludiamo di adire le vie legali”

di REDAZIONE

BADOLATO (CZ) –  7 SETTEMBRE 2020 –  Sono sempre di più gli imprenditori turistici del basso ionio calabrese sconfortati e spazientiti per la mancanza di notizie e/o nuove direttive ufficiali – ormai non pervenute da mesi o forse un paio di anni – sull’evoluzione procedurale ed amministrativa del vecchio bando regionale per “La valorizzazione dei Borghi della Calabria ed il Potenziamento dell’offerta turistica e culturale”.

 In queste ultime settimane sta montando una diffusa e legittima protesta da parte di tanti imprenditori ed operatori turistici che avevanocreduto ed investito risorse, con la presentazione di istanze e progetti, in risposta al suddetto progetto strategico regionale.

L’Associazione degli Operatori Turistici “RIVIERA E BORGHI DEGLI ANGELI” proprio nelle scorse settimane e mesi, per mezzo di alcune iniziative a mezzo stampa, comunicazioni formali via PEC ed anche un incontro direttoavuto con l’Assessore Regionale On. Fausto Orsomarso, ha più volte sollecitato riscontri e risposte certe in tal senso, ponendo l’accento sull’importanza dello sblocco di tale bando con relativi fondi per l’economia e imprenditoria turistica regionale.

Una richiesta legittima, avanzata anche al governo regionale precedente, e giustamente rilanciata e ri-avanzata alla nuova amministrazione regionale soprattutto a seguito del momento in cui il comparto è stato gravemente colpito dall’Emergenza COVID19.

Urgeva ed urge, infatti, iniettare vigoria, capitali ed entusiasmo per una pronta ripresa e per un rilancio di prospettiva del Turismo con fondi strutturali e strategie precise utili ad accompagnare e sostenere attivamente il settore, fortemente colpito (al di là della positiva stagione balneare appena trascorsa) dalla crisi internazionale che ha bloccato spostamenti, viaggi, escursioni ed una parte importante di servizi turistici.

“Ed invece, purtroppo, oggigiorno 7 Settembre 2020, dopo quasi 4 anni dal varo dell’iniziativa, – dichiara e protesta fermamente il presidente dell’A.Op.T. “Riviera e Borghi degli Angeli” Francesco Leto – non se ne sa ancor nulla.

Assistiamo forse all’eutanasia di questa bando, presentato prima come modello ed ora portato verso un nulla di fatto, con un presunto e discutibile “congelamento” dei suoi fondi, o addirittura verso una sua potenzialemorte assoluta per come si apprende in questi ultimi giorni dalla stampa regionale e nazionale”.

“Oggi, dopo la nostra lettera e comunicazione pubblica del maggio scorso, indirizzata ed inoltrata direttamente all’attenzione della governatrice On. Jole Santelli e dell’Assessore Regionale On. Fausto Orsomarso, sempre più imprenditori ed operatorituristico-culturali fanno riferimento a noi e ci hanno chiesto notizie e speranze, o proposto di autoconvocarci in assemblea ed unirci in attività di protesta per adire anche per vie legali – afferma Francesco Leto – ma purtroppo non possiamo che ripetere di brancolare nel buio, di assistere al totale ed assurdo oblio. Si continua a non aver auto nessuna risposta ufficiale, nemmeno dopo una roboante edizione del TG3 Regionale, andata in onda lo scorso giugno, in cui nei titolisi annunciavano importanti novità sul Bando Borghi da parte delVice Presidente On. Antonino Spirlì, salvo poi assistere ad un nulla di conseguenzialmente concreto”.

“Vi pare che un imprenditore in Trentino Alto Adige– incalza Francesco Leto –  debba aspettare un ciclo economico di circa 4 anni per decidere come investire e/o intraprendere un nuovo progetto aziendale o di riqualificazione e rilancio turistico della propria struttura ricettiva e/o attività di servizi turistici?? Urge sbloccare questa incresciosa situazione e sbloccare le graduatorie, aggiornando i potenziali ammessi al bando visto che i meccanismi prevedono che si usi anche il proprio capitale laddove ammessi.

Invece, siamo costretti a perdereil ciclo di una altra stagione di lavoro in eterna attesacome su un binario morto. Certamente, in questo modo, la Calabria non ne esce con una immagine competitiva ed il nostro comparto perde delle importanti opportunità, così come rischiano di perderle borghi calabresi che in questi anni hanno investito molto sulla qualificazione ed innalzamento degli standard qualitativi dei propri sistemi turistici locali con processi pazienti ed importanti di internazionalizzazione dell’offerta turistica-culturale ecc.”.

“Pertanto, dopo essere stati più volte sollecitati, – conclude il presidente Francesco Leto – oggi stiamo raccogliendo le varie voci di malcontento e sconforto dei nostri colleghi, e ci uniamo alle testate giornalistiche e mass-media le cui voci di protesta pienamente condividiamo. Anziché dare messaggi positivi e aiutare chi vuole intraprendere progetti innovativi e ambiziosi per il progresso della Calabria, la politica calabrese continua purtroppo a frenare importanti progetti strategici di sviluppo turistico e culturale delle nostre aree e dei nostri territori.

Territori che vivono anche di “turismo”, come ad esempio quello del Basso Ionio Calabrese che è riuscito – in questi ultimi anni e con un’attività di animazione territoriale dal basso –  ad unire le forze creando partnership tra pubblico e privato ed arrivando altresì a presentare alla Regione Calabria (grazie alla L.R. 2/2019) una proposta ufficiale (Gennaio 2020) di costituzione e riconoscimento di un Distretto Turistico Regionale di turismo di qualità di respiro nazionale ed internazionale. Il nostro lavoro va però avanti, poiché crediamo in quel che facciamo e proponiamo da anni con una prospettiva di lavoro precisa.

Oggi intendiamo protestare pubblicamente restando in ogni caso proattivi e pronti al confronto per una giusta e celere risoluzione dell’annosa questione, provando sempre ad allargare il fronte e le reti di cooperazione tra gli imprenditori turistici per far fronte comune per il rilancio della Calabria e del Basso Ionio Calabrese e provando assieme ad uscire da questo impasse di burocrazia e incertezza amministrativa inspiegabile”.