Episodio nei pressi dell’abitazione della vittima. Amministrazione comunale ha deciso di resistere alla lite
Articolo di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)
ARGUSTO (CZ) – 22 OTTOBRE 2016 – Randagismo diffuso su tutto il territorio del soveratese, non esiste comune che si può chiamare fuori da questo fenomeno.
Il comune di Argusto è stato citato in giudizio per risarcimento danni dopo che un cane randagio ha aggredito un residente, D. N .A. queste le sue iniziali nei pressi della sua abitazione.
L’uomo, rappresentato e difeso dall’avvocato Maria Caterina Procopio, conveniva il Comune di Argusto innanzi al Giudice di Pace di Catanzaro, per ivi far accertare la responsabilità solidale dell’Ente e dell’Asp di Catanzaro, in ordine all’aggressione subita nei pressi della propria abitazione, da parte di un cane randagio, con conseguente condanna degli Enti convenuti, in solido tra loro, al risarcimento di tutti i danni patiti quantificati oltre interessi legali e competenze di lite.
Ma il comune di Argusto ha inteso resistere alla lite e si è determinato per la costituzione nel giudizio per far valere le ragioni dell’Ente al fine precipuo della tutela del pubblico interesse, conferendo l’incarico all’avvocato Massimo Gallo, legale di fiducia dell’Ente attribuendo allo stesso ogni opportuna facoltà.
Tanto per l’incidente stradale verificatosi a causa di un animale randagio, quanto per il morso del cane esiste una responsabilità sia da parte della Asl che del Comune. Come ben ha precisato il Tribunale dell’Aquila con una sentenza, la pubblica amministrazione è responsabile dei danni riconducibili all’omissione dei comportamenti dovuti.
La normativa di settore ripartisce tra l’autorità comunale e la Asl i doveri istituzionali inerenti la lotta al randagismo. Tale norma affida alle Regioni la competenza a disciplinare con propria legge l’istituzione dell’anagrafe canina presso i Comuni o le Asl, nonché all’ideazione di un programma di prevenzione del randagismo.