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ANTICORRUZIONE COMUNE SQUILLACE, LA SEGRETARIA RESTA AL SUO POSTO

Respinta la richiesta di rimozione avanzata dalla minoranza

di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 8 maggio 2022)

SQUILLACE (CZ) –  9 MAGGIO 2022 –  Allo stato non sussistono i presupposti per procedere alla revoca della nomina di responsabile dell’anticorruzione del Comune di Squillace.

L’autorità nazionale anticorruzione Anac precisa che tra le cause ostative alla nomina e al mantenimento dell’incarico di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza rientrano solo i casi di rinvio a giudizio e le condanne in primo grado per alcuni tipi di reati.

La mera pendenza di indagini o la semplice richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero non possono ritenersi integranti i presupposti per la revoca invocata.

È questo il riscontro fornito dal vicesindaco di Squillace Stefano Carabetta, che ha la delega alla legalità, dopo la richiesta, da parte dei gruppi di opposizione, di revocare l’incarico di responsabile dell’anticorruzione alla segretaria comunale Giuseppina Ferrucci, per la quale nei giorni scorsi la Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito di un’inchiesta su un concorso pubblico svoltosi nel Comune di Squillace.

Nella stessa vicenda sono coinvolti anche il sindaco Pasquale Muccari e altri amministratori attuali e precedenti.

I consiglieri della minoranza Oldani Mesoraca, Enzo Zofrea e Anna Maria Mungo ritengono inopportuno che la segretaria possa continuare a ricoprire il ruolo di responsabile dell’anticorruzione del Comune e a far parte di commissioni di gare indette dallo stesso ente.

Dopo la riposta negativa da parte del vicesindaco, i tre consiglieri dell’opposizione hanno espresso rammarico per il fatto che Carabetta «non ha colto le segnalate ragioni di opportunità, nascondendosi dietro profili esclusivamente giuridici, mentre sarebbe stato necessario uno scatto di etica per rimuovere l’anomalia».

«Si sta esclusivamente puntando – aggiungono i tre – a prorogare nel tempo situazioni destinate prima o poi a esplodere, magari con maggiore danno alla comunità».

Mesoraca, Zofrea e Mungo hanno allora chiesto a Carabetta «quantomeno di sollecitare il presidente del consiglio comunale a convocare con urgenza il consesso civico perché la collettività possa conoscere nello specifico le accuse mosse dalla Procura» e, inoltre, di farsi promotore per richiedere «la costituzione di parte civile del Comune per tutelare l’immagine, il decoro e il prestigio della comunità oggi fortemente offuscati».

La richiesta della convocazione straordinaria dell’assemblea civica era stata rivolta dai gruppi di opposizione al presidente del consiglio comunale Paolo Mercurio, di cui ancora si attende il riscontro.