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AMARONI, MANCA L’ACQUA: SINDACO CHIUDE LE SCUOLE

Disservizio per guasto a pompe sollevamento serbatoio località “Menzogna” di proprietà Sorical. La rabbia del consigliere regionale Arturo Bova

di Franco POLITO

AMARONI (CZ) – 20 OTTOBRE 2018 –  Manca l’acqua da stanotte nella “Cittadina del Miele”.

La zone rimaste a secco sono quelle servite dal serbatoio di località “Menzogna”, alimentato dalle pompe di sollevamento collocate in località “Maijurizzuni”di proprietà della Sorical Spa, la società che gestisce le risorse idriche calabresi.

Stando a quanto riferito al sindaco Luigi Ruggiero dai tecnici Sorical, l’interruzione del servizio è dovuto a una rottura meccanica delle pompe. 

Un bel guaio. C’è il rischio che il disservizio si protragga per l’intera giornata. Se fosse così non sarà una bella esperienza. Per nessuno: dalle famiglie agli esercizi commerciali; dalle imprese artigiane ai bar; dai ristoranti alle scuole.

A proposito di scuole: tutti a casa alle 10:30 su disposizione del primo cittadino che le ha chiuse con un’ordinanza ad hoc.

Sulla questione entra, invece, a gamba tesa il consigliere regionale e presidente della Commissione Speciale Anti ‘Ndrangheta Arturo Bova.

Bova, amaronese doc che  qui vive con la famiglia, lancia bordate. «La Sorical Spa – afferma -, società che gestisce in concessione dal 2004 tutti gli impianti per l’erogazione dell’acqua che l’ex Cassa per il Mezzogiorno ha trasferito alla Regione Calabria, e’ una vergogna».

«Il mio paese  – aggiunge –  è senza acqua da stanotte per un guasto elettrico alle pompe. Questi guasti vengono segnalati automaticamente al pannello di comando esistente nei locali della Sorical. Eppure nessuno ha fatto niente, nessuno  é intervenuto. Stamane presto, come al solito, il consigliere comunale Giuseppe Laugelli é andato a fare un controllo e si é avveduto del guasto, segnalandolo tempestivamente ai responsabili Sorical. Adesso (quattro ore fa, ndr) sta arrivando una squadra».

«Mi auguro  – auspica Bova –  che il sindaco provveda a denunciare questa inerzia alle autorità competenti e richieda al più presto il risarcimento dei danni che ha subito l’intera popolazione (penso alle famiglie che non hanno potuto lavarsi, ai bar che non possono fare caffè, agli esercizi commerciali, alla scuola che dovrà essere chiusa per motivi igienici, etc.)».

«Dal canto mio – conclude -, da consigliere regionale, farò tutto quello che è nelle mie possibilità. Chi ha responsabilità e non è intervenuto snobbando il problema, dovrà pagare».