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AMARONI (CZ) – “RUGHE D’ARTISTA”, QUANDO LE STRADE DIVENTANO PALCOSCENICO

Scatta domani la due giorni dedicata al “Festival Internazionale degli Artisti di Strada” che trasformeranno il centro storico in uno straordinario “circo” all’aperto

 di Franco POLITO

 AMARONI (CZ) – 26 LUGLIO 2016 – Come trasformare le vie del centro storico in un meraviglioso “circo” all’aperto.

 Domani e dopodomani sarà compito della nona edizione di “Rughe d’Artista – Festival Internazionale Artisti di Strada” compiere la camaleontica operazione. Manca solo un tendone grande quanto la “Cittadina Miele”. Tuttavia non servirà allestire scenografie.

 Perché l’evento, organizzato dalla Consulta Giovanile Amaronese ed nell’ambito del tabellone “E .. state ad Amaroni” messo in piedi dall’amministrazione comunale, vivrà attorno a una esplosiva novità. Il “diverso tocco” consisterà nell’animazione completa del centro storico.

 Tutti gli spettacoli e i concerti si svolgeranno tra le caratteristiche “rughe” di Amaroni. “Rughe”  in dialetto intese come strade, rioni, viuzze. Ma anche nell’accezione italiana di segni del volto. Anche quello dell’artista, “bollato” dal tempo che ogni anno scava nel suo passato. Già, gli artisti.  Saranno tanti, alcuni internazionali:    acrobati, giocolieri, fachiri, trampolieri, verticalisti, spettacoli con la ruota, fuoco e tessuti aerei.

Nella serata del 27 luglio ci sarà l’esibizione di Sandro Joyeux, ospite lo scorso anno del primo maggio. Il 28 luglio, invece, quella dei Folk ‘n roll. Sempre l’ultima sera, Giuseppe Bornino e Armando Canzonieri allieteranno i presenti con la loro versione de “La Divina Commedia”.

 Non mancheranno i laboratori con  la loro varietà tematica: al mattino riciclo e giocoleria, al pomeriggio intreccio del vimini, costruzione bolas e laboratorio sensoriale,

 E ancora mostre, musica e artigianato per una favola moderna dello straordinario mondo degli artisti di strada fatto di adulti con il cuore da bambino. Come quello del piccolo nel video promozionale della manifestazione che non vede l’ora di aprire la sua valigia, indossare gli abiti di scena con tanto di naso da clown, e trasformarsi in artista.

 “Trasformazione”, appunto.