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AMARONI (CZ) – Festa di Santa Barbara, Bertolone: “Donna nuova come la Vergine Immacolata”

Un momento della processione [1]
Un momento della processione

La comunità ieri ha festeggiato la sua patrona. Nel pomeriggio processione, santa messa e bacio della reliquia. La solennità, di fatto, apre le feste di Natale

di Franco Polito

AMARONI (CZ) – 5 DICEMBRE 2014 – <<Con gioia viviamo e festeggiamo Santa Barbara, specchio della donna nuova, la Vergine Immacolata>>.

Ha richiamato il Libro dei Proverbi l’arcivescovo di Catanzaro – Squillace monsignor Vincenzo Bertolone durante la messa celebrata ieri pomeriggio al rientro nella chiesa matrice della processione di Santa Barbara, patrona della “Cittadina del Miele”.

Festa patronale quella di ieri 4 dicembre che, di fatto, da queste parti “apre” le feste natalizie. E’ così da sempre. Sin da tempi molto lontani, ovvero da quando gli amaronesi elessero Santa Barbara loro protettrice per avere salvato la comunità da una micidiale tempesta.

Qui la festa per la patrona dei vigili del fuoco è ansia religiosa. E’ tradizione. E’ gastronomia. Sensazioni ed emozioni ripetutesi ieri, data scandita dal calendario liturgico, analoghe a quelle della festa solenne, celebrata l’1 agosto per consentire la partecipazione agli emigrati e ai visitatori.

Una giornata intensa, iniziata con la celebrazione eucaristica del mattino e conclusasi in chiesa, dopo la processione, con il bacio della reliquia. Tutti in adorazione per Barbara: popolo, fedeli, bambini, amministrazione comunale e autorità religiose e militari.

Intensa la giornata di festa, intense le giornate che l”hanno preceduta come da calendario predisposto dal parroco don Antonio Sicchitano e dal comitato festa. Intenso il periodo della novena, iniziato il 25 novembre scorso, con le messe serali e le recite del Rosario e della Coronella. Intensa la vigilia con i suoi Vespri solenni.

Tanto fervore religioso in attesa dell’Immacolata, oggi comincia il Triduo, di Santa Lucia con i riti religiosi e il tradizionale ballo “do Bagagghjiadu e da zzia Rachela” e del Natale.