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2 NOVEMBRE, TRA RICORDO E PREGHIERE

In Italia è tradizione far visita ai nostri cari estinti andando al cimitero, accendendo lumini votivi e offrendo messe in loro suffragio

di Rossella NASSO

PRESERRE (CZ) –  2 NOVEMBRE 2019 –  Preceduta dalla solennità di tutti i Santi, non solo quelli canonizzati, il 2 novembre di ogni anno cade la commemorazione di tutti i fedeli defunti.

Tante le credenze popolari legate a questa ricorrenza e diversi i modi di commemorazione. In Italia è tradizione far visita ai nostri cari estinti andando al cimitero, accendendo lumini votivi e offrendo messe in loro suffragio.

Ecco che, in questi giorni i cimiteri di ogni regione diventano dei meravigliosi giardini di giorno e illuminati di notte. Si diventa quasi ripetitivi nei gesti che tradizionalmente osserviamo e ciò che non è ripetitivo forse sono i ricordi dei cari estinti.

Di anno in anno riaffiorano alla mente aneddoti, ricordi di gesti fatti e trascorsi. Certo, se le quiete stanze dei nostri cuori e delle nostre case potessero parlare, racconterebbero la vita, udendone i discorsi, gli schiamazzi, i rapporti speciali le confidenze fatte e ricevute, i consigli, gli affanni e le fatiche.

Quando questi lasciano le nostre vite ci sentiamo smarriti e soli, ma pian piano capiamo sentendoli, che loro sono in mezzo a noi, anche se non ne percepiamo più la presenza fisica.

Anche il silenzio del posto lasciato vuoto ha il suo senso, forse troppo rumoroso per certi versi, ma che dovremmo ascoltare per sentire sempre più vivi i nostri cari.

La morte lascia un dolore che nessuno può curare, ma l’amore lascia ricordi che nessuno può cancellare. La nostra mente è una meravigliosa cassaforte di ricordi e di emozioni; apriamola spesso, loro vivono attraverso essi, altrimenti nessun passaggio terreno sarebbe conosciuto dai posteri.

La preghiera che in questi giorni offriamo loro più intensamente, ci fa sentire più vicine le persone amate e perse, per ringraziarle di esserci state, per imparare dal ricordo delle loro esistenze ciò che il Signore vuole insegnarci.

La vita terrena un progetto grande, la morte un mistero immenso che ci è concesso solo immaginare.

Siamo dunque caritatevoli e generosi di attenzioni durante il nostro peregrinare, un giorno quando sarà il nostro turno le ritroveremo andando incontro alla Luce Eterna di cui tanto si parla.